Sarà stata la pioggerellina sottile e insistente , quella che si infila in ogni minimo angusto spazio, quella che non bagna,intride.
Sarà stata la foschia,opaca e pesante,di cui la mia terra non è di certo avara.
Sarà stato che la meta di questo breve viaggio non era ne allegra ne divertente. Sarà stato tutto questo che oggi mi ha fatto vedere la via Emilia , la mia via Emilia che ha visto le mie allegre scorribande , su e giù fra luoghi da scoprire,persone da incontrare,eventi cui partecipare.
L'asse portante di una vita che rafforza e indirizza il legame tenace con le radici,simbolo della nostra essenza,del nostro essere .
Oggi è lenta la strada, molle come i sentimenti , umida come una lacrima.
Non manca il tempo di vagare con lo sguardo su particolari che abitualmente non noto.
Questa non è la mia via Emilia, questa non è l'Emilia.
Case coloniche diroccate , in cui le malerbe hanno il ruolo di usurpatrici ; tetti di cui resta solo un moncherino , amputati del loro svettare . Là dove una volta usciva il fumo e il sentore di caldarroste ,ondeggia un camino ,sbilenco e misero resto abbandonato, marcescente ricoperto di muschio.
Cosa è accaduto ? Che è stato del nostro passato ? Della civiltà contadina di cui siamo se non figli sicuramente nipoti.
Ubriacati dal vivere facile del consumismo , proiettati verso una parvenza di modernità sembrava quasi retrogrado vivere e avere cura della campagna; non più filari di viti e vendemmie , non più accudire il bestiame e gli animali da cortile. Abbiamo perduto il legame con i ritmi della natura per fare posto alla piatta logica del mercato.
Ora che questa sbornia è passata lasciandoci poveri e rozzi, vediamo con chiarezza di avere vissuto buona parte della nostra vita su un palcoscenico , nascosti fra le quinte per non entrare in scena ,alle spalle un fondale di stoffa scadente e il suggeritore dalla buca sillabava :
" Consuma ! "
Consuma il suolo , cementifica.
Consuma l'acqua , ne cadrà altra.
Consuma energia, consuma tutto !
E quando non resterà nulla da consumare,divora te stesso,scarnifica l'anima che non abbia più identità ne forma,inanimata come quelle vecchie pietre cadute , spezzate.
So bene che il passato non ritorna ma possiamo recuperare le pietre, possiamo dare stabilità e sicurezza a quelle mura che ci riparavano dal freddo , ricostruire il tetto per quando il sole sarà a picco.
Possiamo recuperare tenacia e voglia.
Possiamo non essere uno fra tanti,ma essere unici .
Possiamo !
Si dirada la nebbia,in lontananza una pallida luce che trasforma le goccioline di pioggia in arcobaleno...sarà sereno.