lunedì 25 giugno 2018

dal blog:" Resa dei conti"


Ci siamo.
Era nell'aria ormai da molto tempo ed è accaduto.
La sinistra ha subito l'ennesimo insuccesso e non è solo una battuta d'arresto che in politica ci starebbe anche.
Questa è stato un crollo,a picco sulle macerie di una classe dirigente incapace di  qualunque reazione.
Dopo il voto del 4 Marzo si sono fasciati la testa,inibiti perfino per aprire una discussione interna.
Non mi stupisce,sono anni che la qualità del dibattito all'interno del PD è quanto meno scadente se non inesistente.
Da troppo tempo lontani dalle persone e dai loro bisogni;addirittura respingenti.
Caro PD,caro Martina, caro Calenda è tempo di cambiare sfondo a questo Pd tremebondo anche con se stesso.
Si avanzino proposte (fattibili) idee e persone che davvero vorranno lavorare per riprendere le redini della nostra identità.
I roboanti discorsi di Renzi e l'assenza di critica interna hanno creato  un vulnus ed ha causato l'innesco di questa tempesta perfetta di cui non avevamo certo bisogno.
Ricordo a me stessa in primis che dissentire non è un reato di lesa maestà;è solo un opinione diversa e può essere costruttiva in una traccia di linea politica  condivisa.
La resa dei conti non sia un sanguinoso scontro fraterno ma finalmente un motivo di chiarezza per ricominciare.
Sono di sinistra da sempre ma quello che ho visto negli ultimi anni non mi rappresenta più.
Vorrei una sinistra solidale, attiva e reattiva non una fabbrica di parole al vento ma una bottega d'artigiani valenti che diffondono la loro sapienza a favore di tutti.
Lasciate perdere lo scontro e lavorate per chi e sono tanti vi sono stati vicini anche quando le cose parevano darvi torto.Tornate fra la gente,apritevi,prima che questa nostra Nazione sia definitivamente preda dell'arroganza di ceffi fascioleghisti e qualunquisti pentastellati.
Instauriamo un dialogo con la società civile, con chi non vuole che la politica sia urlare in faccia a chi dissente ma confronto e crescita morale e personale.
Utopia ?
Forse, ma la sola strada che abbiamo se non vogliamo che l'Italia cada nel baratro del populismo e del razzismo.
Il "Ventennio" iniziò così,con masse manipolabili ,supine all'atteggiamento sbruffone di un maestro di scuola invasato e fini con la guerra più sanguinosa che il mondo avesse mai conosciuto.
Se davvero la Storia insegna riflettiamoci tutti.
Prima che sia troppo tardi.



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