martedì 31 marzo 2015

GOMMA




E' un muro di gomma quello che opponi e ti imponi.
Un baluardo difensivo,un muro di cinta.
Sembra accogliere e rassicurare
poi diventa respingente
questo tuo modo di non amare
volendo esserlo.

Vanità dell'uomo avere una donna ai piedi 
sentirsi incensato come un Cesare 
da un dolce sguardo
tragicamente 
incapace di ricambiare
si erge a giudice e limita.

In quella gomma 
come una farfalla nella ragnatela
l'amore vive e lotta
incapace di volare.

Per un istante
tolte le barricate
aperte le braccia con abbandono
ti vidi amare
con amore grande quanto il mio
un attimo prima di morire.





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lunedì 23 marzo 2015

ALTRI TEMPI




Che meraviglia le foto d'epoca, ci raccontano come eravamo,le nostre radici che talvolta tendiamo a rinnegare,complice quest'era che premia l'apparenza e non l'appartenenza,in un maniacale,distruttivo individualismo.
Allora la fotografia di famiglia celebrava gli eventi, questa probabilmente è stata scattata in occasione di un battesimo; tutti in ghingheri con il vestito della festa,in posa,eretti e un pochino imbarazzati.
E vola il pensiero al momento dopo avere immortalato l'attimo.


E' una domenica e fin dal primo mattino le donne di casa si muovono veloci nelle lunghe gonne svolazzanti; lavati e vestiti i figli, odore di sapone e di lavanda nell'aria; rifoccillati mariti e fratelli con semplici tazzoni di latte appena munto e pane del giorno prima; riordinata la semplice abitazione dove si viveva tutti insieme dai bisnonni ai pronipoti in totale solidarietà e cooperazione.
Ci si prepara per la funzione,il battesimo è un momento importante ,la messa in piega fatta con il "ferro" riscaldato sul piano della stufa dove borbotta il ragù per il pranzo.
Sospesi i lavori in campagna con la sola eccezione dell'accudimento degli animali si parte per la chiesa; i più anziani e i bimbi più piccoli sul carro e gli altri a piedi i più fortunati in bicicletta.
All'arrivo sul sagrato l'incontro con i vicini con cui scambiare le notizie della settimana, se la vacca aveva figliato o il nonno dolorava per l'artrite.
Dopo la benedizione impartita da un burbero prete e posato per la foto si ritorna a casa; riposto il vestito buono e le scarpe di vernice,iniziano i preparativi per il pranzo.
La giornata è bella, si può apparecchiare sull'aia e ciascuno da il suo contributo,chi prepara la tavolata,chi porta le sedie , chi coglie qualche fiore per ornare e onorare questo giorno speciale.
In cucina fervevano i preparativi sotto l'occhio vigile della "rezdora" figura basilare della cultura contadina delle mie zone, detentrice e dispensatrice dei pochi soldi a disposizione era lei a stabilire le priorità non il marito o i figli,potere alle donne ante litteram.
Dopo una gustosa pastasciutta e pollo arrosto cui s'era tirato il collo un paio di giorni prima,le patate al forno, pane casereccio  e una generosa fetta di crostata  il tutto annaffiato dal buon lambrusco della vendemmia dello scorso anno, qualcuno tira fuori la fisarmonica e s'improvvisano valzer e mazurche e di danza in danza s'arriva all'imbrunire.
Qualche bimbo si  è addormentato sulla paglia,qualche coppia si è appartata nel fienile e i più anziani a raccontarsi i ricordi.
Lenta finisce questa giornata che sarà ricordata e raccontata ogni volta con emozione e gioia.
Si sbaracca e ci si avvia a dare la buonanotte che domattina al primo sole si ricomincia a faticare che la campagna è generosa ma vuole cura.

Quante cose ci racconta una foto anche se sgranata.




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domenica 15 marzo 2015

SEMINARE TEMPO



Una mano stretta a pugno
dove conservo brevi attimi
preziose frazioni di tempo
trattenute per non sciuparle.

E se potessi coltivale ?

Tracciai un solco nella rena 
poi con accuratezza,una lunga carezza
deposi gli attimi gelosamente custoditi
a intervalli regolari
ben distanziati,ordinati filari come nelle vigne.
Ricoperti nel calore della terra
bagnati di rugiada
iniziarono a germogliare.
Grande fu la sorpresa 
seminavo tempo e raccoglievo ricordi.
Da tempo racchiusi nel cuore e nelle mani
per poterli toccare ogni volta la vita l'esigesse
per consolare il rimpianto e la memoria
i momenti più dolci e quelli amari come veleno
ora rinascevano con dolcezza
con consapevole accettazione del passato.
Avevano radici possenti
e flessibili rami ornati di foglie lucenti e profumati grappoli di fiori.
Sono belli i ricordi se visti a debita distanza
sfumati,morbidi.
Ora li accarezzi il vento.

Anche l'attimo più piccolo
se donato a nuova vita diventa ciò che siamo stati,
senza non saremo alcuno
solo vuote identità prive del passato e dal futuro negato.



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sabato 7 marzo 2015

IL MIO 8 MARZO DEDICATO AGLI UOMINI



Vorrei dedicare agli uomini questa data tradizionale omaggio a noi donne.
Sarebbe un giorno sterile, solo una commemorazione,una ricorrenza polverosa se non la condividessimo, un rito vacuo.
A tutti quegli uomini salvifici che hanno fatto e faranno parte della mia vita,e di quella di tutte noi .
A chi guidava una manina incerta su un foglio di quaderno a disegnare un sole giallo.
A chi  forniva esempi e non lezioni per vivere appieno l'esistenza,a chi con amore non dispensava consigli ma opinioni,confronti.
A chi in seguito incontri e t'innamori,semplicemente,senza desiderio di tramutarlo in altro che non sia se stesso e ricambiata in questo l'affianchi,non un passo indietro ne uno avanti,insieme .
Questi sono gli uomini che meritano un pensiero,una gentilezza;non mimose e surrogati commerciali ,simulacri di parole d'amore e fratellanza solo per piattezza di sentimenti,aridi e inanimati,dati per scontati.

A loro è destinata la nostra femminile complicata seduzione.
Non più disparità di genere uomo e donna ma completezza ,umanità .


                                                             a voi.



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