mercoledì 31 dicembre 2014

L'ULTIMA CAMPANELLA



Affannati , correvano i giorni , stava squillando l'ultima campana ; 
- Correte,forza ! Ci siete tutti ?-
Seduti ai banchi , ordinati e attenti,in attesa dell'appello.
Ogni fine anno si ritrovavano dopo essere stati sfogliati uno ad uno dal calendario .
Si chiedeva loro conto ed essi raccontavano come era andata la loro singola giornata.
- 15 gennaio -
- Presente ! - Fu freddo quel giorno,tanto che le viti congelarono,un evento di portata storica ; gli uccellini e gli scoiattoli faticarono non poco a trovare cibo per sfamarsi e poi di corsa nei nidi sui rami e negli incavi degli alberi a proteggersi dal rude inverno.
I giorni seguenti furono molto simili , ma complice l'allungarsi delle giornate a poco a poco finì quel clima ostile.
- 21 marzo , tu che ci racconti ? -
- Come ben sapete io sono il primo giorno di primavera,porto il vento a spazzare le nuvole e dare nuova luce a tutti gli esseri viventi,fiori e piante , animali e gente.
Sono un tipo scherzoso,pazzerello e mi piace giocare con i cuori innamorati che quel giorno fremono di uno sconosciuto brivido che fa loro brillare gli occhi chiamato amore.
Venne il turno di 8 aprile che quasi si scusò con i fratelli.
- Era mio dovere onorare il detto e alternavo scrosci d'acqua e vento forte a sprazzi di cielo azzurro come il mare . Si sa : aprile ogni giorno un barile .
Scorreva il tempo tanto veloce che in un attimo fu estate , assolata e calda.
- 31 luglio che bella data , preludio alle tanto attese vacanze , come è stata la tua giornata ? -
- Splendida, direi lucente ; quel giorno molte persone chiusero uffici e fabbriche e messe le valige in auto partirono per le vacanze ; alcuni ad abbronzarsi al mare,stesi pigri sulla sabbia e quando questa diventava rovente nulla di meglio di un tuffo in acqua ; altri s'arrampicavano per monti e valli in cerca di silenzio e pace , fermandosi ogni tanto ad ammirare un fiore; chi scelse il lago trovò ad accoglierlo la giusta brezza adatta per andare a vela -.
- Ho svolto il mio compito al meglio,nel rispetto della stagione.-
Correva il tempo,aveva fretta,era già ottobre , il 3 per la precisione.
- Non potevo deludere chi da me s'aspetta colori forti delle foglie che da verdi brillanti cominciano a diventare rosse poi gialle come l'oro ; scendevano dagli alberi e coloravano i viali , si posavano sulle panchine al parco e ricoprivano le aiuole.- Sei il mio preferito -gli disse una bambina -il mio regalo di compleanno.-
Stava finendo l'appello e la parola passò all'ultimo giorno del calendario.
- Amici cari , sono il più anziano fra noi , aspetto paziente il mio turno e quando arriva e so che terminerà tutto mi rattristo un po e penso; penso a tutto quanto è accaduto,ai giorni spensierati e felici , ai giorni difficili da lasciar passare.
- Non è un bilancio io mio , non lo so fare ,; il mio compito è riordinare tutti fogli con le date e ordinatamente riporli nel cassetto dei ricordi così che un giorno chi ne avesse voglia potesse sfogliare i giorni e rivivere a suo piacere il giorno che maggiormente ha segnato il suo anno,diverso per ognuno ma gradito a ciascuno.
Chiudiamo con un botto e diamo il benvenuto al nuovo inizio;
come sarà stato lo sapremo fra un anno,ora andiamo.

venerdì 26 dicembre 2014

BUON COMPLEANNO





Come una corsa
talvolta festosa
a volte una gran fatica
così è la vita.

Un'altra salita
una nuova tappa
al vincitore il bacio della miss
all'amico l'augurio di festeggiare
mille e mille volte ancora.


                        AUGURI PIER





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domenica 21 dicembre 2014

ALL'INVERNO



















ALL'INVERNO




Non v'inganni la consuetudine,
l'inverno non è un tremebondo vecchio dalla barba bianca, non esita.
Soffia il suo gelido fiato su piante spoglie,
sopra i campi e fra gli anfratti dei monti,fino in cima a far baruffa con la neve.
Sui volti dei viandanti arrossa le guance.
E' vigoroso l'inverno nella sua stretta di mano.
Come un giovane artista l'inverno si diletta ad ornare di lucenti pizzi tetti e cornicioni,li fa brillare al sole , pendendo dalle finestre dai vetri appannati.
Pennella con tratti decisi le siepi,ripiega i fiori che si sono attardati senza sbocciare,costringe al riparo nei nidi gli uccellini .
Talvolta ci dona il suo capolavoro,lo centellina,ma quando avviene tutte le creature del mondo si stupiscono guardando il cielo farsi grigio, vedendo in suolo e i contorni delle cose divenire bianchi,tanto puri da avere paura di sciuparli toccandoli.
Scricchiola sotto i passi la neve fresca in un silenzio sospeso e intenso .
Si fa cumulo ai lati della strada piccolo ostacolo per frettolosi passanti,desiderosi di trovare riparo presto al caldo della propria casa.
Dietro i vetri,alla luce del camino,ad osservare le evoluzioni dei soffici fiocchi in balia del vento,come fosse la prima volta,temendo sia l'ultima.
Sarà breve la sua stagione,ci lascerà senza altro avviso di un timido croco che violetto sbuca sotto la coltre dell'ultima neve , i gialli stami a richiamare i tepori della primavera.
Dell'inverno resterà negli occhi la magica maestria di questo valente artista fatto di ghiaccio ma dal cuore caldo,d'amare.


venerdì 12 dicembre 2014

STORIA DI UNA BAMBOLA



Era lì,sul fondo del baule dei giochi,sporca e ricoperta di polvere.
Quanto tempo trascorso dalla stagione dell'infanzia e dei giochi ; quanti ricordi in ognuno di quegli oggetti.
L'astuccio dei pastelli con cui coloravo prati e cieli o tanti cuoricini nella letterina alla mamma ... " Ti voglio tanto bene ..." scritto bello arrotondato con il colore rosso; o le stelline giallo oro a Babbo Natale ..." Sono stata tanto buona,mi porti un trenino? "
E il trenino arrivò ,una mattina di Natale, con le rotaie ,la stazione con la panchina per l'attesa,il capostazione con il fischietto in bocca " Signori in carrozza " e la locomotiva partiva lenta a percorrere quell'otto che di volta in volta diventava ferrovia di montagna fra sbuffi e fischi o binario vista mare stretto fra terra e litorale .
Questa ? La corda per saltare ...oplà ! Da soli , in due , anche in tre ,che divertimento.
E molto altro !
Raccolsi la mia bambola, era di pezza fatta di ritagli avanzati al lavoro di sarta di mia madre .Certo non era levigata , perfetta e ben vestita come le bambole di plastica ma tanto più calda e allegra con i capelli di lana gialla,per occhi due  bottoncini blù,la bocca un ricamo all'insù ;una camiciola di pizzo bianco e la gonna a pois rossi ! Bella ! Le calze a fiori di seta sottile, le scarpe due pezzetti di panno nero . Bella , strampalata e mia !
Oh Lisa , quando è stato che ci siamo lasciate ? Forse quando gli adulti hanno deciso che ormai ero grande per giocare tutto il tempo e iniziò la scuola , quella perditempo che mi toglieva tempo per te .
Forse .
 Lisa , a te lo posso dire , anch'io a volte mi sento una bambola di pezza che una volta usata viene buttata in un baule ,come ciarpame,come residuo di una vita ormai cambiata a cui non ho saputo o voluto adattarmi.
A noi due non piacciono i lustrini e le falsità , non piacciono le omologazioni , non ci sentiamo replicanti come soldatini si stagno tutti uguali , stessa divisa e stessa espressione.
No davvero ! Tu sei figlia della fantasia e io dalla tua fantasia ho imparato e essere persona . 
Non tornerai in quel  baule polveroso e buio.
 Verrai con me a fare bella mostra di te sulla mensola del camino , monito a chi pensa che le bambole siano solo un gioco dimenticando che il gioco è maestro di vita .
E' amore per la vita.