sabato 18 agosto 2018

dal blog : " Opinioni personali"



Nel giorno del lutto, espresso in molti modi e diversi livelli di compartecipazione, non mi esimo da un pensiero personale.
Io credo fermamente che il lutto sia un fatto personale da condividere solo con chi ha vissuto,amato,rispettato la persona che è venuta a mancare le cui lacrime sono sincere,sofferte.
La cerchia di famigliari e amici o colleghi che a vario titolo hanno trascorso un pezzo più o meno lungo di un cammino comune con l'estinto conserverà di lui o lei solo i ricordi più cari e intimi;per loro non sarà mai una salma da ostentare in funerali solenni celebrati con le alte cariche dello Stato.
Cosa hanno quelli in comune con la vittima?
Solo le circostanze del decesso di cui sono largamente responsabili.
Tutti.
Ma non potranno mai conoscere l'essenza di quella persona.
Allora dico si potrebbero evitare queste inutili esternazioni ?
In queste circostanze rifiutare le esequie di Stato è stato un atto di protesta dura e ragionata a cui mi associo.
Sarebbe stato come assolvere i sicari, i mancati controlli,i passacarte, tutti quelli del si,no,forse che vanno a spasso nei vari ministeri da decenni senza concludere nulla,anzi aggiungendo danni a danni.
Fosse toccato a me mai avrei voluto che si pavoneggiassero fintamente contriti sul feretro di un mio caro.
Per questo sono solidale con chi ha rifiutato la sceneggiata e ha preferito piangere lontano dalle dirette TV ,cannibali moderni che come avvoltoi spaziano sui visi per cogliere il luccichio dei pianto,composto e inconsolabile per chi non c'è più.
Non è tempo di teatro,è tempo di far capire a lor signori che non siamo comparse nella vita ma protagonisti.
Spero che questo gesto li faccia riflettere una buona volta.


Onore e rispetto.
Solo questo chiedono.


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